Cruciani si scatena: a valanga sull'ultima trovata di Soumahoro
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Cruciani si scatena: a valanga sull’ultima trovata di Soumahoro

Giuseppe Cruciani

Soumahoro, la proposta sul Ramadan e la reazione di Giuseppe Cruciani. Il conduttore non le ha certo mandate a dire al parlamentare.

Senza peli sulla lingua e con i suoi soliti modi, Giuseppe Cruciani ha voluto rispondere all’ultima “trovata” del parlamentare Aboubakar Soumahoro di trasformare il giorno della fine del Ramadan in una festa nazionale. Un’idea sulla quale il conduttore radiofonico si è davvero scatenato nel corso dell’ultima puntata della trasmissione de La Zanzara, su Radio 24, programma da lui condotto.

Bonus Natale 2024:
a chi spetta e cosa c'è da sapere

Giuseppe Cruciani
Giuseppe Cruciani

Cruciani si scaglia contro Soumahoro

“Allora ragazzi, vi faccio oggi un nome: Aboubakar Soumahoro”, ha esordito Cruciani facendo capire le sue intenzioni di parlare della vicenda relativa alla proposta del politico sul Ramadan.

“È l’italiano preferito da un signore che si chiama David di nome e Parenzo di cognome. Vuole proclamare festa nazionale in nome, che non c’entra un ca**o, della laicità dello Stato. Cosa c’entra? È esattamente in contrario a limite”, ha aggiunto infervorato il conduttore radiofonico.

Infine, rivolgendosi al diretto interessato, ovvero a Soumahoro: “Caro amico mio, per la carità di Dio si può fare tutto, ma andate a trattare con lo Stato. Andate a trattare col ministro Valditara, ma la mia risposta personale, e credo della maggioranza degli italiani, è solo questa: col ca**o!“.

“Non è una festività”

Il concetto espresso verso il Ramadan e la proposta di Soumahoro era già stato rimarcato in precedenza da Cruciani. Il volto tv e conduttore radiofonico, infatti, in una recente puntata di ‘Dritto e Rovescio’ su Rete 4 aveva detto: “C’è un principio fondamentale: il calendario scolastico delle festività lo stabilisce la scuola, il ministero dell’Interno con il ministero dell’Istruzione”.

Di conseguenza, il risultato delle sue considerazioni era stato piuttosto chiaro: “E il Ramadan, che piaccia o no, non è una festività“. Ricordiamo che il tutto era partito dal caso della scuola di Pioltello che aveva proclamato un giorno di festa in occasione del 10 aprile, data di fine del Ramadan, appunto.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 12 Aprile 2024 11:31

Massimo Giletti contro il Governo: “Controllare la tv è un’idea arcaica. Giorgia Meloni…”

nl pixel